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La memoria storica, quella che fa ritrovare luoghi e vissuti che ci appartengono attraverso lo sguardo dei nostri avi, fa da collante a questo romanzo storico che abbraccia buona parte della storia d'Italia del Novecento. Protagonista è un giovane di estrazione popolare e amante della conoscenza, che stringe una profonda amicizia con un professore ebreo. Insieme i due vivranno in prima persona alcuni fra gli eventi più drammatici e significativi del secolo breve, a cominciare dall'avvento del fascismo e dall'istituzione delle leggi razziali (che colpiscono anche il professore e la sua famiglia), fino alla nascita della Repubblica e poi alle lotte sindacali che divideranno il mondo del lavoro. Nell'intreccio di una storia familiare e comunitaria, l'autore scava a fondo nelle pieghe di una mai sanata "questione meridionale" che da sempre ha interpretato le dinamiche e le resistenze degli italiani del Mezzogiorno nella loro lunga e faticosa marcia verso la libertà.